A due anni dalla scomparsa della madre Enza Basso e del domestico indiano Sonu, l’avvocato Salvatore Memoli parla al Liratg degli ultimi dodici mesi di angoscia, illusioni e speranze. Le indagini sul mistero di Cappelle sono al palo e si va verso un’archiviazione che sembra inevitabile, anche se Memoli è combattivo e non dispera di poter arrivare alla verità. Il 12 luglio del 2007 Enza Basso e Sonu sparirono nel nulla dalla casa di famiglia di Cappelle. Da allora, forze dell’ordine e magistratura (che Memoli ringrazia per l’impegno profuso) non hanno mai smesso di cercare, di indagare, pur non arrivando a nulla di concreto. Si è parlato e si parla ancora di ipotesi quali il racket dei permessi di soggiorno, dell’immigrazione clandestina, al punto ce lo stesso Memoli ha pronto un libro dove raccoglierà riflessioni e spunti destinati a fare molto rumore. Il volume che presto darà alle stampe rivela una sorta di «Gomorra salernitana», laddove analizza un territorio difficile e spesso impenetrabile (si pensi alla Piana del Sele) dove forse si nasconde il bandolo della matassa sul mistero di Cappelle.
Memoli: «ecco la Gomorra salernitana»
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