Il giro che una nostra troupe ha fatto qualche giorno fa, nel centro storico di Salerno, ha confortato la visione d’insieme positiva sull’andamento di questa stagione estiva. Una tendenza che – se si guarda al 65%, dato dell’occupazione delle camere nel circuito extralberghiero – documenta la stabilità della collocazione di Salerno come meta turistica dove permanere e non solo come destinazione di transito. Insomma, il modello cerniera tra le due coste (quella cilentana e quella amalfitana) sembra finalmente alle spalle, soppiantato da un posizionamento autonomo di Salerno nelle scelte dei vacanzieri, sempre più stabili e sempre meno mordi e fuggi. Italiani, certo, ma soprattutto stranieri già a luglio ed agosto. Un piccolo cambiamento segno dei tempi, visto che in questo scorcio di millennio gli operatori erano abituati ad accogliere americani, inglesi, francesi, spagnoli e portoghesi soprattutto a settembre, mentre quest’anno se li sono visti arrivare anche prima (e non parliamo del turista da crociera, ma di quello che prenota e si organizza da solo). E’ la riprova che se Salerno perde qualcosa in movida, o almeno nella movida sul tipo iberico come eravamo abituati negli anni ’90, guadagna tantissimo come destinazione culturale, valorizzando i luoghi d’arte e le iniziative di pregio.
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