Merino si candida per un posto al sole

Redazione

32 minuti giocati dopo aver firmato a gennaio un contratto che lo lega alla Salernitana per i prossimi 4 anni. Ma forse è proprio quell’accordo raggiunto direttamente col presidente Lombardi che ha fin qui penalizzato Roberto Merino Ramirez. Con Castori il Maradona delle Ande ha trovato poca gloria e ancora meno spazio. Giunto in condizioni non ottimali, il folletto sudamericano si è messo sotto e con impegno si è portato alla pari con i compagni. Ma questo non gli è bastato per ottenere la fiducia dell’ormai ex tecnico granata che “non lo vedeva”, ritenendo che fosse difficile inquadrarlo nel suo scacchiere tattico. Anche perché, probabilmente, c’era chi premeva affinché Merino non giocasse e si puntasse invece su giocatori, magari meno dotati, ma appartenenti ad altre parrocchie e dunque più sponsorizzati. I risultati non hanno dato ragione né all’allenatore di Tolentino né ai suoi brillanti suggeritori che, anzi, sono stati clamorosamente smentiti dal campo. Dopo l’offesa di Vicenza e quei 5 minuti concessi al peruviano in condizioni disastrate, Merino si è preso la sua rivincita. Contro il Treviso è entrato a 27 minuti dal termine, con i tifosi che dagli spalti dell’Arechi reclamavano a gran voce il suo impiego. E il fantasista sudamericano, sistematosi sul centrodestra, tra le linee, ha mostrato numeri d’alta scuola, dribbling, passaggi in verticale, giochi di prestigio e numeri strappa-applausi. Merino ha dimostrato di essere un giocatore vero, non un fromboliere né una foca, come pure qualcuno voleva farlo passare e anche ieri, ad Eboli, l’ex dell’Atromitos suggerito a Lombardi da Josè Alberti, ha fatto vedere le cose più significative del test con la mista delle giovanili, serpentina e gol compresi. Insomma, Merino c’è e si candida per un posto al sole, a Brini il compito di risolvere una questione che da altri è stata mal gestita.

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