La gara per le qualificazioni mondiali tra Argentina e Perù era il suo sogno, sarà costretto a seguirla dalla tv, visto che quel maledetto infortunio al ginocchio lo costringerà ancora ai box per un po’. Ma Roberto Merino sta dimostrando una forza di carattere incredibile ed un entusiasmo inatteso da parte di chi, nella stagione della sua possibile consacrazione, è stato costretto suo malgrado a mordere il freno. Ieri il Maradona delle Ande, intanto, ha iniziato a riprendere confidenza col campo da gioco. Per rivederlo palleggiare o inventare numeri degni di mago Merino ci vorrà ancora del tempo, ma il recupero del peruviano procede spedito, così come si augura la piazza granata. L’operazione ai legamenti e la prima fase della riabilitazione, quella più dolorosa, sono ormai alle spalle. Ora Merino sta seguendo alla lettera le indicazioni dei dottori D’Alessandro e Leo per la fase di potenziamento muscolare e di lavoro anaerobico, alternati a sedute di fisioterapia e piscina. Se in queste settimane non ci saranno complicazioni e, soprattutto, se non avvertirà dolore, ad inizio novembre per Merino potrebbe scattare la fase 3, quella che lo porterà a lavorare, anche se in maniera differenziata, col gruppo. La speranza dello staff sanitario, che non intende forzare il suo rientro in campo, è quella di restituire al calcio giocato il Maradona delle Ande entro la fine di novembre, al massimo per inizio dicembre. La Salernitana ha bisogno di lui per risalire le rapide della classifica.
Merino si prepara al gran ritorno
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