Quando lo hanno visto entrare in campo i tifosi presenti al campo Volpe non avrebbero immaginato di vedere Roberto Merino già alle prese con scatti, cambi di direzione (per la verità non troppo repentini), ma soprattutto già di nuovo chiamato a prendere confidenza col suo strumento preferito, l’amato pallone. I dottori Leo e D’Alessandro hanno faticato e non poco er tenerlo distante dalla sfera, o da qualunque altra cosa con cui si potesse palleggiare, ieri ad esempio se l’è presa con una bottiglietta vuota, ma alla fine il protocollo riabilitativo concordato dallo staff sanitario col professor Cerulli che lo ha operato è stato seguito scrupolosamente. Ma, allo stesso tempo, va riconosciuto che grazie all’impegno del calciatore e alle buone risposte dell’arto infortunato, il recupero di Merino procede in maniera anche più spedita rispetto alle attese. Il cosiddetto protocollo dei cento giorni viene rispettato ma, non siamo ancora arrivati ai 90 e il Maradona delle Ande è già pronto a riprendere a lavorare con i compagni. Nel fine settimana, probabilmente venerdì, il fantasista peruviano sarà a Perugia per il consulto dal quale potrebbe arrivare l’atteso ok che consentirà a Merino di riaggregarsi alla truppa e di far partire l’ultima fase del recupero, ovvero quella che precede l’effettivo ritorno del giocatore a disposizione dell’allenatore. Entro la fine di novembre, al massimo all’inizio di dicembre, se tutto andrà come deve andare, Merino potrà essere in grado di tornare a far impazzire le difese avversarie ed i supporters granata.
Merino, venerdì consulto decisivo
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