In Campania l'emergenza smog resta un problema cronico. Il 2021 è stato un anno nero, non solo per via della pandemia ancora in corso, ma anche e soprattutto per la qualità d'aria. Il 99% dei comuni campani analizzati presenti nei bollettini quotidiani del rilevamento inquinamento atmosferico dell'Arpac non è riuscito a rispettare tutti e tre i valori limite suggeriti dall'Organizzazione Mondiale della Sanità
A scattare la fotografia è il nuovo report di Legambiente "Mal'aria" in cui si fa il bilancio sulla qualità dell'aria in città
Nel report Legambiente indica allo stesso tempo quali sono le distanze da colmare per avere città meno inquinate. Smog e polveri sottili alle stelle nelle città capoluoghi. Per il PM10 è Avellino che fa registrare nel 2020 il maggior numero di sforamenti annui ed è, inoltre, la città che presenta una media annua di PM10 più alta. Per arrivare ai limiti stabiliti dall'OMS deve operare una riduzione del 49% della quantità ad oggi rilevata. Seguono poi Napoli e Caserta, con una riduzione necessaria di PM10 del 45 e 44% e infine Salerno e Benevento rispettivamente con il 41% e 40%.
Migliora la qualità dell'aria nel capoluogo. Solo un sforamento delle polveri sottili da smog. Dopo un mese del 2022 si registra una delle migliori performance degli ultimi anni. Nel corso di gennaio solo il primo giorno dell'anno si sono registrate nell'aria 71 microgrammi di particelle di polveri sottili. Fino a ieri non si sono registrate altre giornate negative.
A Salerno nel 2021 si sono registrati solo 27 sforamenti dell'indice di Pm10 da smog: il trend più negativo s'è registrato tra l'estate e l'inizio dell'autunno, poi si è arrestato come ricorda Il Mattino in edicola