A fronte di casi positivi a tracce dell’insetticida Fipronil che vengono scoperti giorno dopo giorno, si lavora ad una certificazione “fipronil free¨: in agenda, per lunedì ¬ prossimo, una riunione interministeriale (Salute, Agricoltura e Sviluppo economico), con le associazioni di categoria. Due i nuovi casi scoperti ieri: uova già campionate in provincia di Napoli sono state trovate dai medici veterinari dell’Asl di Salerno imballate in un ingrosso ad Atena Lucana; mentre in Emilia Romagna, in attesa dell’esito degli esami di laboratorio, c’è stato il blocco cautelativo della commercializzazione di alcuni allevamenti dai quali provengono le uova sgusciate liquide, vendute in Calabria con tracce dell’antiparassitario. Una certificazione “fipronil free” la vogliono sia la filiera, preoccupata anche per il danno economico, sia il ministero della Salute. L’idea, ha spiegato il direttore per la sicurezza alimentare del dicastero, Giuseppe Ruocco, è¨ la creazione di un marchio, che è cosa un po’ complicata, però è una proposta che vogliamo portare all’Europa la settimana prossima”. D’accordo con una certificazione è la Coldiretti: “Proprio in questi giorni – spiega Gennaro Granata, delegato regionale di Coldiretti Giovani Impresa – l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno di Portici sta campionando la frutta in molte aziende che hanno aderito al progetto Qr-Code della Regione Campania. E’ una risposta concreta per assicurare ai consumatori prodotti sani generando una vera e propria carta d’identità aziendale. Il nostro territorio conosce bene gli effetti della paura sulla vendita dei prodotti agroalimentari. Le aziende agricole campane possono dotarsi di questo straordinario strumento di tracciabilità , che consente al consumatore di accedere ai dati e alle certificazioni emesse da un ente pubblico serio e competente come l’IZSM su terra, acqua, piante e prodotti. Analisi che vengono svolte con grande professionalità , sapendo distinguere vere anomalie da situazioni contingenti. “In Italia il sistema dei controlli funziona – aggiunge Gennarino Masiello, presidente regionale di Coldiretti e vicepresidente nazionale – ma va sostenuto da un forte impegno sul piano della trasparenza dell’informazione estendendo l’obbligo di indicare l’origine a tutti i prodotti alimentari a partire dagli ovoprodotti e i derivati, togliendo il segreto sulla destinazione finale delle importazioni”. https://www.youtube.com/watch?v=e0MQ7J4UXjk
Ministeri, produttori e consumatori concordano per una certificazione ‘fipronil free’
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