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“Mio fratello trattato con superficialità nonostante i suoi problemi di salute”. Renato Castagno, morto nel carcere di Salerno, temeva quello che poi è successo. Colpito già da due ictus, con la pressione arteriosa sempre molto alta, “doveva essere curato diversamente” ed infatti il malore accusato il 19 marzo scorso gli è stato fatale. Il fratello Lorenzo non solo condanna “il probabile ritardo dei soccorsi”, pare anche che l’ambulanza abbia atteso 10 minuti prima dell’ingresso nel carcere di Salerno, ma condanna anche le modalità con cui Renato è “stato curato all’interno dell’istituto”.