Quarantotto giorni dopo quel maledetto incidente in mare e quarantotto ore dopo il ritrovamento del corpo del giovane Manuel Cientanni spuntano i primi indagati per fare luce su quanto accaduto lo scorso 14 agosto, quando il 29enne di Pontecagnano ha perso la vita dopo essere precipitato in acqua. Un atto dovuto da parte della Procura. A finire sul registro degli indagati sono in tre. Si tratta dei due amici che erano in barca con Manuel, un 19enne originario del Marocco ed un 33enne russo residente a Battipaglia, e del proprietario salernitano della società che ha noleggiato ai tre lo scafo. Le ipotesi di reato, puramente formali, sono omicidio colposo e omissione di soccorso. L’autopsia sul corpo del giovane, che intanto è stato trasferito al Fucito di Mercato San Severino, sarà probabilmente eseguita la prossima settimana. Si attende la data fissata dal pubblico ministero titolare delle indagini, il sostituto procuratore Morris Saba, per l’esame che sarà affidato a un docente universitario di caratura nazionale, proveniente da Catania, esperto in analisi e autopsie su cadaveri particolarmente compromessi per conto di diverse procure italiane. Gli esiti potranno offrire maggiori elementi a chiarire le cause della morte di Manuel, se sia avvenuta in mare o meno, ma anche di come sia avvenuto il ritorno in superficie del corpo dagli abissi dopo 48 lunghi giorni. Dall’esame esterno, intanto, è emerso che le ferite sarebbero compatibili con il violento impatto contro le eliche dello scafo, a seguito di una manovra errata della persona alla guida, nel tentativo di avvicinarsi al ragazzo finito in mare, probabilmente, per una una brusca virata. Sono molti gli interrogativi a cui è necessario dare ancora risposta su questa vicenda.
Morte Manuel, indagati i due amici ed il noleggiatore
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