“Non vi è stata mancata assistenza alla paziente ed, in relazione all’evoluzione del quadro clinico, si ritiene che siano state date le risposte necessarie alla gestione del caso”. E’ un passaggio della nota diffusa dal direttore generale del “Ruggi” Vincenzo D’Amato in merito al decesso della 41enne Cristina Pagliarulo.
L’azienda, fa sapere il dg, ha subito individuato una Commissione interna composta da un esperto di organizzazione ospedaliera, un medico legale e un chirurgo che ha prodotto una “dettagliata relazione” sull’assistenza data alla donna. “Pagliarulo – si legge nella nota – è arrivata al pronto soccorso il 3 marzo, alle ore 03.05 ed è stato intrapreso un primo inquadramento clinico-strumentale interrotto alle 05.47 poiché la paziente avrebbe abbandonato il reparto. Alle ore 13.38 la signora si è recata nuovamente al pronto soccorso dell’Azienda. Complessivamente, nel corso dei due accessi in Pronto Soccorso e del successivo ricovero in reparto, sono stati eseguiti esami ematici ripetuti tredici volte, otto esami strumentali e sei consulenze specialistiche oltre a emotrasfusioni post-intervento, a conferma del fatto che la signora Pagliarulo ha ricevuto costante attenzione” quindi conclude la relazione “la qualità dell’assistenza erogata appare dunque complessivamente congrua, non rilevandosi, per quanto di competenza, elementi di criticità o censure nelle condotte dei sanitari che ebbero in cura Pagliarulo”.
La direzione del Ruggi, inoltre, condanna “la violenta aggressione di cui l’Azienda e il Direttore Generale che la rappresenta sono stati vittime da parte dei media”. D’Amato evidenzia anche i numeri degli accessi al pronto soccorso, 210 al giorno, ed ammette la sofferenza provocata dal “sovraffollamento, fenomeno tra l’altro comune alla maggior parte delle aziende e ospedali italiani. Nel quadro generale di aggressione – si legge ancora nella nota – si sono comunque distinte le affermazioni della famiglia che, pur nella concitazione del momento, con semplicità ha dichiarato alla stampa “non chiediamo giustizia, soltanto che si faccia luce e chiarezza se ci sono state delle negligenze sulla morte di Cristina”.