Ci sono quattro indagati per la morte di Rolando Scotillo. L’ipotesi di reato è di omicidio colposo.
Si tratta del personale medico che ha assistito il sindacalista ebolitano, deceduto sabato scorso dopo un improvviso malore.
Domani verrà conferito in Procura, a Salerno, dal sostituto procuratore Carlo Rinaldi, titolare dell’inchiesta (partita da un esposto dei familiari), l’incarico al medico legale per eseguire l’esame autoptico con accertamenti istopatologici.
Sabato sera, poco prima delle 22, Scotillo, 59 anni, era in casa al rione Paterno, ad Eboli, non lontano dall’ospedale. Si sente male e viene allertata la macchina dei soccorsi, ma sui tempi di arrivo dell’ambulanza e sul rispetto dei protocolli medici in questi casi si discute ora: secondo l’esposto dei familiari, infatti, i soccorritori sarebbero giunti “senza medico a supporto e con macchinari salvavita insufficienti”.
In particolare, nel mirino dei parenti dell’infermiere defunto, sarebbe finito il defibrillatore, oltre ai minuti preziosi “persi” per il trasferimento in ospedale: il 118 era stato allertato per un “codice rosso.
Le indagini sono state affidate ai carabinieri della locale compagnia, guidata dal capitano Emanuele Tanzilli.