Nessuna estorsione. Solo una mancia.

Redazione

Nessuna minaccia. Solo qualche spicciolo, al massimo 1 euro. Una piccola somma che, a parere degli avvocati difensori, non può essere considerata un’estorsione. Questa la linea scelta dai parcheggiatori abusivi finiti in carcere mercoledì scorso nel blitz dei carabinieri di Salerno. Il gip Pietro Indinnimeo ha ascoltato gli indagati finiti in carcere. Quattro di loro hanno lasciato la casa circondariale ed ora sono agli arresti domiciliari. Gli indagati, in questa seconda indagine dei carabinieri della compagnia di Salerno, sono 33. Dieci erano già finiti nella prima retata di luglio. L’accusa per tutti è di estorsione in danno di automobilisti costretti, ritiene la Procura, a corrispondere l’obolo anche in zone gestite da Salerno Mobilità. Le indagini hanno dimostrato che «stabile e capillare era il controllo del territorio» tanto da provocare una «frustrazione nei cittadini rassegnati alla presenza di tali soggetti e all’obbligatorietà del versamento dell’obolo per evitare conseguenze personali e all’autovettura». Lunedì saranno ascoltati gli indagati finiti ai domiciliari. https://www.youtube.com/watch?v=TXjclD3Lves

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