E’ stato l’ex consigliere comunale Carlo Bianco, arrestato ad agosto con il boss Antonio Pignataro e con Ciro Eboli, a chiamare in causa nel corso dell’interrogatorio di garanzia Cesarano Antonio Cesarano, ex vice sindaco di Nocera Inferiore, arrestato ieri mattina dai carabinieri del Ros con l’accusa di scambio elettorale politico mafioso. «Sposati questo progetto e ora che ci saranno le elezioni se ti dobbiamo dare un a mano te la daremo».dice Cesarano a Bianco. Il progetto di cambio di destinazione urbanistica finito sotto indagine riguardava un suolo adiacente la chiesa di San Giuseppe in via Montalbino, sul quale doveva essere realizzato un edificio da destinare a mensa Caritas. Tenuto conto del suo ottimo rapporto con il sindaco Torquato, Piganataro, esponente di spicco della Nco di Cutolo, tramite Cesarano, dà compito al consigliere Bianco di portare all’attenzione del sindaco il progetto così da far appoggiare politicamente l’opera. In cambio Bianco avrebbe ricevuto un pacchetto di voti alla comunali del 2017. Mentre il 16 maggio scorso la giunta comunale di Nocera Inferiore ha adottato l’atto di indirizzo ai funzionari comunali, propedeutico alla variante al Puc per la destinazione da dare al terreno in questione, Bianco non è stato rieletto consigliere comunale. Per la Dda di Salerno, Cesarano è stato organico al cartello del boss Pignataro. Ieri mattina i carabinieri hanno perquisito anche l’abitazione del parroco don Alfonso Santoriello, già indagato in precedenza per false dichiarazioni al pubblico ministero in relazione proprio al progetto per la realizzazione di una casa-famiglia da parte della sua parrocchia in via Montalbino.
Nocera, Cesarano agiva per conto del boss Pignataro
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