Nocera Superiore: arresti per pizzo a commercianti

Redazione

Si presentava ai commercianti e agli imprenditori di Nocera Superiore chiedendo il pizzo per sostenere la latitanza di Alfonso Prudente, 49 anni, già noto alla giustizia per i suoi legami con il clan della Nuova Famiglia. Prudente è in carcere dal 16 dicembre scorso per associazione per delinquere, dopo il pronunciamento della Corte di Cassazione. Sta scontando a Spoleto una condanna a cinque anni. Prima del suo arresto, però, per finanziare la sua latitanza in Calabria aveva scritto una lettera con la quale il figlio si presentava ai commercianti chiedendo 2000 euro di pizzo. I Carabinieri della Compagnia di Nocera hanno accertato il caso di un noto commerciante che aveva pagato solo 400 dei 2000 euro richiesti, prima di essere convocato dai militari dell’Arma per avvalorare i sospetti degli investigatori. Va rimarcato, infatti, che le indagini sono partite sulla base di informazioni acquisite dai Carabinieri in città e non su denuncia dei commercianti e degli imprenditori vittime delle estorsioni. Una sola delle vittime ha confermato la richiesta di pizzo, facendo scattare la misura cautelare emessa dalla Dda nei confronti di Alfonso Prudente e del figlio Antonio, il primo raggiunto dall’ordinanza in carcere, l’altro nella sua casa di Nocera.

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