Allo studio c'è il divieto di spostamento tra territori regionali, la chiusura di ristoranti e bar, cui sarà permesso il solo asporto, la zona rossa almeno nel prossimo week end. Ed ancora, potrebbe essere vietato di ospitare più di due persone a casa, tra amici e parenti. Il decreto Natale scade all'Epifania, ma l'idea del Governo quella di prorogare le restrizioni con un'ordinanza del ministero della Salute o un decreto-ponte che arrivi al 15 gennaio. Si è visto che la linea più morbida per lo shopping e le feste natalizie ha già provocato un aumento dei contagi: la terza ondata ci sarà e l'obiettivo è contenerla il più possibile.
Le proposte in campo sono due: mantenere in vigore le misure attuali fino al 15 gennaio (zona arancione nei feriali e rossa nel weekend), oppure di tornare in zona gialla per il 7 e l'8 gennaio, per poi passare alle misure della fascia arancione il weekend del 9 e 10 e, successivamente, sulla base del monitoraggio, assegnare le fasce-colore per la settimana seguente.
La zona rossa per i festivi e prefestivi dovrebbe preservare gli spostamenti nei Comuni più piccoli, sempre entro i 30 km, ad eccezione del Capoluogo di provincia. E mentre si ventila l'ipotesi di zone bianche, dove sarebbero consentite anche attività di tempo libero, più realisticamente si discute la revisione delle soglie Rt per accedere alle varie fasce: senza alterare il modello attuale, non si esclude più rigore per consentire alla campagna di vaccinazione di avere delle reti sanitarie meno appesantite.
I presidenti delle Regioni sono quasi tutti concordi con misure rigorose anche per le prossime settimane purché non siano modificate di settimana in settimana e siano garantiti i ristori.