Il Governo conferma la stretta sulle festività, così come aveva preannunciato il Ministro Speranza l'obiettivo da perseguire è uno solo: piegare la curva del contagio senza dover ricorrere a un altro lockdown che metterebbe definitivamente in ginocchio l'economia del Paese. Per Natale e Capodanno, dunque, i cittadini dovranno rimanere entro i confini comunali, per via dell'alt imposto agli spostamenti tra le regioni e il divieto di raggiungere le seconde case, dal 21 dicembre al 6 gennaio. La discussione in Consiglio dei Ministri è stata e resta piuttosto animata sulla scuola, con la Ministra Azzolina che continua a portare avanti l'idea di riaprire gli istituti a dicembre, ma si va verso lo stop alle lezioni in presenza alle superiori fino al 7 gennaio, allorquando dovrebbero tornare in classe gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado. Come prevede la bozza del dpcm che resterà in vigore fino al 15 gennaio, ritornerà in classe il 50% degli studenti delle superiori. Le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado dovranno adottare forme flessibili nell'organizzazione dell'attività didattica in modo che il 100 per cento delle attività didattiche sia svolta tramite il ricorso alla didattica digitale integrata e che, a decorrere dal 7 gennaio 2021, al 50 per cento della popolazione studentesca venga garantita l'attività didattica in presenza.
A Capodanno, coprifuoco fino alle 7 del mattino e non fino alle 5 come negli altri giorni. Restano consentiti esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute, anche se sulle "situazioni di necessità" resta vivo il dibattito con le Regioni. La curva, grazie al Cielo, si abbassa e già domani il ministro della Salute, sulla base del monitoraggio settimanale, firmerà le nuove ordinanze che da domenica potrebbero rendere più gialla l'Italia, facendo passare alcune Regioni da zona rossa ad arancione e altre da arancione a gialla.