Odissea soccorsi per la madre: la denuncia di Valentina Voto

“Mia madre è rimasta a terra per cinque ore, tra dolori insopportabili, senza che nessuno intervenisse. Mio padre, cardiopatico, disperato e impotente. È inconcepibile che nel 2025 si debbano vivere simili disservizi”. Con queste parole Valentina Voto, figlia della coppia coinvolta, denuncia l’assurda attesa per i soccorsi vissuta giovedì scorso a Filetta di San Cipriano Picentino.  L’anziana madre, 81 anni, è caduta nella sua abitazione di via Tora, riportando una frattura al femore. L’immediata chiamata al 118 non è bastata a garantirle un intervento rapido: “A Roma, dove vivo, il tempo massimo di attesa per un’ambulanza è di trenta minuti. Qui ce ne sono volute cinque, in pieno giorno”, racconta Valentina.  Nel frattempo, la donna è rimasta stesa sul pavimento, senza possibilità di muoversi, mentre il marito, ultraottantenne e con problemi cardiaci, tentava inutilmente di aiutarla. Solo il supporto di un vicino di casa ha impedito che la situazione degenerasse ulteriormente.  L’ambulanza, arrivata dopo un’attesa interminabile, ha trasportato l’anziana all’ospedale Ruggi d’Aragona di Salerno, dove è stata sottoposta a un intervento chirurgico per ridurre la frattura. L’operazione è riuscita, e dopo la convalescenza potrà tornare a casa. Ma la vicenda ha lasciato un segno profondo, sollevando interrogativi pesanti sul sistema di emergenza territoriale.  “Come può accadere una cosa del genere? Con tutti i fondi stanziati per il potenziamento del servizio sanitario, perché mia madre ha dovuto aspettare ore per essere soccorsa? E perché l’ambulanza è arrivata senza un medico a bordo?”, si chiede Valentina Voto.  Domande che ora attendono risposte concrete dalle istituzioni sanitarie. La comunità di Filetta e la famiglia della vittima chiedono che la vicenda non venga archiviata come un caso isolato, ma diventi un punto di partenza per una revisione urgente del sistema di emergenza.