La posizione di Nicola Costantino potrebbe essere messa a fuoco già a margine della convalida del suo arresto. Ci sono aspetti della sua storia, però, che secondo la difesa vanno chiariti. Costantino è il funzionario di 57 anni colto con le mani nel sacco dalla Polizia subito dopo aver intascato una mazzetta da mille euro da una maestra che doveva andare in pensione.
Da oltre trent’anni dipendente dell’ufficio scolastico provinciale, Costantino aveva chiesto quei soldi per accelerare la pratica di ricongiungimento delle posizioni contributive maturate in carriera. Una concussione in piena regola, secondo gli elementi raccolti dai poliziotti della Squadra Mobile e del Commissariato di Battipaglia, dopo la denuncia presentata dall’insegnante che aveva ricevuto la richiesta da Costantino.
La trappola è scattata quando il funzionario del Provveditorato ha ribadito la necessità di quell’aiutino da mille euro per foraggiare un inesistente collega romano e spingerlo ad esaminare subito la pratica con esito positivo. Gli agenti hanno seguito la maestra e quando Costantino ha preso la busta con i soldi riponendola in un cassetto lo hanno arrestato in flagranza.
La correttezza della procedura così come i contorni esatti del reato ascritto al funzionario dell’ufficio scolastico provinciale sono messi a fuoco davanti al gip Perrotta che deve convalidare l’arresto. La cifra è consistente ma non altissima, la carriera del funzionario non aveva una sola macchia, l’incredulità al Provveditorato è generale.
Ma se confermata, ovviamente, la concussione sarebbe gravissima. Da appurare anche se si tratti di un caso isolato o se il funzionario abbia tentato o concluso altre volte operazioni simili, intascando mazzette.
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