Un ritocco qua e là e a Piacenza arriva il primo punto. Piccoli accorgimenti perché in due giorni non si inventa nulla ma si può tentare di aggiustare quello che non va. Tanto è bastato a Cari per mostrare una Salernitana più equilibrata e forse anche più motivata con l’utilizzo, ad esempio, di Millesi. Al di là della sua voglia di riscatto, l’ex calciatore del Catania ha coperto bene la fascia sinistra mostrando subito una discreta intesa con Bastrini. Alla faccia della paventata prudenza, Cari ha puntato su due esterni di spinta (Pepe e Millesi) più Cozza alle spalle di Caputo. Un atteggiamento coraggioso, ripagato dal risultato, che indica la strada da seguire in futuro. L’allenatore laziale vuole una Salernitana capace sì di adattarsi di volta in volta all’avversario ma con una sua precisa identità cercando di utilizzare i giocatori nei ruoli a loro più congeniali. Di qui la scelta di schierare Soligo interno al fianco di Montervino: i due danno quantità, dinamismo e copertura al centrocampo offrendo maggiore libertà di offendere ai tre dietro l’unica punta. Una soluzione affidabile, utile nell’immediato, ma di certo non l’unica perché Cari sta pensando anche ad un modulo con due attaccanti, soprattutto in vista del completo recupero di Fava. Resta da sistemare qualcosa in difesa, apparsa anche a Piacenza troppo perforabile. Questione di distanze tra i reparti e di affiatamento tra i giocatori, non solo della difesa. Sabato con l’Ascoli si prevedono alcune novità in formazione perché dopo i primi ritocchi Cari vuole disegnare la sua Salernitana.
Ok i ritocchi di Cari
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