Omicidio ad Agropoli, domani l’autopsia sul corpo della prostituta

Redazione

Un primo tassello, importante, sicuramente arriverà dall’esame autoptico che domani, presso l’obitorio dell’ospedale di Vallo della Lucania, svolgerà il medico legale Adame Maiese. Come è stata uccisa la prostituta, di nazionalità cinese, trovata senza vita il 3 gennaio in un appartamento in via Caravaggio ad Agropoli, è l’aspetto ancora da chiarire. La donna potrebbe essere morta per colpo alla testa o per asfissia, la bocca era sigillata dal nastro adesivo. Si spera che l’assassino possa aver lasciato tracce di sé sul corpo della vittima, con la quale, probabilmente, avrebbe prima consumato un rapporto sessuale. Da definire anche il giorno preciso della morte. L’ultima volta la 50enne, residente a Terzigno, è stata vista dal proprietario di casa che da lei, ha raccontato agli inquirenti, si era recato per mostrare l’appartamento ad una coppia, intenzionata a prenderlo in fitto per le vacanze estive. Era il 29 dicembre. I carabinieri della compagnia di Agropoli, diretti dal capitano Francesco Manna, scavano nella vita della straniera, che aveva deciso di trascorrere le festività natalizie nel comune cilentano. Chi l’ha uccisa e perché. Si valutano diverse ipotesi, ma regge poco la possibilità che la donna sia morta durante un gioco erotico. Il colpo alla testa ed il fatto che sia stata legata mani e piedi ed imbavagliata, danno più forza all’ipotesi di un omicidio volontario. L’assassino non ha lasciato in casa neanche lo scotch utilizzato per immobilizzarla. Certamente la prostituta ha aperto la porta dell’appartamento al suo omicida. Qualcosa, si spera, verrà fuori dall’analisi dei tabulati telefonici o dalle richieste arrivate alla donna online, sui siti dedicati, dove solitamente procacciava i clienti.

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