Omicidio Anna Borsa, no all’abbreviato per Erra

Simona Cataldo

No al rito alternativo per Alfredo Erra, il 41enne di Pontecagnano Faiano che il primo marzo dello scorso anno uccise la sua ex fidanzata, Anna Borsa, nel salone di parrucchiere in via Tevere, dove la trentenne lavorava. I giudici della Corte d’Assise, dove ieri preso il via il processo, hanno rigettato la richiesta d’abbreviato, già negata dal gup, avanzata dal difensore dell’assassino Erra, Pierluigi Spadafora. Sarà invece depositata a breve, su richiesta sempre della difesa, una perizia psichiatrica sullo stato di salute dell’imputato. Il processo entrerà nel vivo nella prossima udienza, la data è fissata per il 6 aprile, con l’ascolto dei testi da parte del pubblico ministero. Alfredo Erra è accusato di omicidio aggravato da atti persecutori nei confronti della ex compagna oltre che dalla premeditazione. Da tempo, il 41enne, la minacciava anche attraverso i social. Quella mattina, il 40enne si presentò presto nel salone dove Anna lavorava, fingendo di essere in partenza per Milano. Dopo aver incassato più volte il no della ragazza alla sua richiesta di un ultimo salito entrò e le sparò. Poi, dopo aver tentato di togliersi la vita, esplose due colpi all’indirizzo del titolare del salone e di un amico della ex fidanzata. Infine si diede alla fuga. Le parti civili nel processo sono i genitori e il fratello di Anna, il Comune di Pontecagnano Faiano e gli avvocati della Fondazione Polis della Regione Campania e quelli delle associazioni “Mai Sola Onlus” e “Al posto tuo”.

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