Omicidio Buonabitacolo, la deposizione di Lapenta

Redazione

Durante l’udienza di convalida del fermo dello scorso 17 aprile davanti al Gip del Tribunale di Lagonegro, Karol Lapenta, il 19enne, reo confesso, responsabile dell’omicidio di Antonio Pascuzo, 18enne, di Buonabitacolo, ha raccontato con lucida freddezza ciò che è accaduto la sera del 6 aprile. Ha ucciso Pascuzzo, suo fornitore di droga, perché non voleva pagargli i 50 grammi di marijuana che la vittima doveva cedergli. Nel corso dell’interrogatorio, ha ammesso di aver prelevato il coltello dalla bottega di macellaio dove lavorava e di averlo portato con sé all’incontro con Pascuzzo. Appuntamento che i due avevano concordato attraverso messaggi e al quale si era presentato senza denaro. Al Gip Lapenta ha anche spiegato che, concordata la vendita, ha detto a Pascuzzo che non voleva portare con sé la droga subito e che sarebbe tornato a riprenderla. A quel punto, il 18enne si è distratto per appoggiare lo stupefacente a terra e lui lo ha colpito a sorpresa. «Per favore lasciami» sono state le ultime parole di Pascuzzo che per difendersi si è girato, ma ha ricevuto una seconda coltellata ed è caduto a terra. Da quel momento, ha aggiunto, non ha sentito più alcun lamento. Particolari dettagliati, il 19enne ha fornito anche su quanto fatto dopo: ha trascinato il corpo fino a farlo finire sul greto del fiume, ha nascosto la bicicletta della vittima, ha preso la droga ed è andato nella piazza di Buonabitacolo dove è rimasto a chiacchierare con degli amici per circa un’ora prima di andare a casa. Un omicidio premeditato, secondo la Procura di Lagonegro che per il giovane ha disposto la perizia psichiatrica. Lapenta, rinchiuso nel carcere di Potenza, è accusato anche di occultamento di cadavere e rapina. https://www.youtube.com/watch?v=Pts64PUjfNg

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