Omicidio Ciro D’Onofrio: 14 anni fa coinvolto in operazione antidroga insieme a Ciro Caserta

Redazione

Ciro D’Onofrio aveva appena 21 anni quando rimase coinvolto, nel luglio del 2003, nell’ambito dell’operazione denominata Time Break, che fu capace di sgominare un’organizzazione di trafficanti di droga operativa tra Salerno, l’Agro Nocerino Sarnese e la provincia di Napoli. D’Onofrio rimase invischiato in quelle indagini, condotte dall’allora capo della squadra Mobile, il vicequestore Francesco Di Ruberto, anche perché il capo della banda era Ciro Caserta, di cui era il nipote. Un legame che ha pesato nella vita dell’uomo finito a pistolettate ieri sera a Pastena. 14 anni fa in galera finirono pure Francesco Egidio Napoleone e Gennaro Caserta, fratello di Ciro, mentre D’Onofrio ricevette un’ordinanza impositiva alla polizia giudiziaria insieme ad altre due persone: Michele Boccia ed Emilio Ventura. All’epoca i poliziotti della Mobile ritennero di aver portato a termine una sorta di continuazione di un’altra indagine- chiamata ‘Agro Tower’- che aveva portato ad una maxi-retata e all’arresto di altre 43 persone. Tutto nacque dalla morte per overdose di un giovane salernitano: gli agenti della Squadra mobile compresero che non si poteva più aspettare, che il mercato già fiorente della droga a Salerno era pronto per il salto di qualità e per far assumere a gruppi apparentemente ridotti una fisionomia più strutturata. Le attività investigative degli inizi anni 2000 si basavano- in parte come oggi- su intercettazioni telefoniche, ambientali e rilevazioni satellitari tramite gps. I vuoti che si crearono con l’operazione Time Break 1 e con la sua seconda fase- concretizzatasi nell’ottobre del 2005- permisero ad altri di inserirsi nelle piazze di spaccio salernitane che si facevano strada nella Movida e che accreditavano sul territorio esponenti- alcuni anche molto giovani- delle zone di Pastena, Mariconda e di frazioni collinari come Matierno, Ogliara e Fratte. Gruppi in parte costituti da facce nuove ma con i vecchi ras che non hanno mai mollato la presa, anche se detenuti. Ovvio che in questo scenario, arrivato intatto fino ad oggi, ci si possa aspettare un assestamento tutt’altro che indolore dopo l’assassinio di Ciro D’Onofrio. https://www.youtube.com/watch?v=T0zlxYme5go

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