Ci sarebbe il mancato pagamento di una partita di droga dietro l'omicidio Vincenzo Salvati, ucciso da Vincenzo Ansalone, venerdì sera a Mercato San Severino. Il 35enne di Baronissi, arrestato subito dopo il delitto, difeso dall'avvocato Michele Sarno, ha risposto alle domande del Gip.
L'interrogatorio di garanzia
All'interrogatorio di garanzia era presente anche il sostituto procuratore di Nocera Inferiore, Angelo Rubano titolare delle indagini, condotte dai carabinieri di Mercato San Severino e del Reparto Operativo. L'arrestato ha ribadito che non aveva intenzione di uccidere e di aver estratto la pistola dopo essere stato aggredito.
I fatti
Ricordiamo che Ansalone con una pistola magnum 357 ha esploso sei colpi all'indirizzo di Vincenzo Salvati, morto sul colpo, e di Aniello Califano, operato e ricoverato all'ospedale di Salerno. Presente anche il figlio della vittima.
L'accusa
Per la Procura il movente sarebbe riconducibile ad un debito di droga che il 35enne avrebbe dovuto riscuotere dalla vittima. Fatti che sono ancora oggetto d'indagine da parte degli inquirenti. Vincenzo Ansalone resta in carcere ma l'accusa cambia da omicidio volontario a preterintenzionale.