Omicidio D’Onofrio, caccia agli assassini

Redazione

Si teme ora una guerra a colpi di armi da fuoco. Dietro l’omicidio di Ciro D’Onofrio quasi certamente c’è un regolamento di conti per lo spaccio di droga. A lavoro, senza sosta, da domenica sera, ci sono gli uomini della Squadra Mobile, diretti dal vice questore Lorena Cicciotti. Già nelle ore successive alla morte del 35enne di Matierno, sono state svolte numerose perquisizioni nelle zone collinari di Salerno ed anche nei quartiere della parte orientale. Alcune persone sono state sottoposte all’esame stube, la prova da polvere da sparo. Sono state acquisite anche le immagini dei sistemi di videosorveglianza in funzione in quella zona. L’identità dei due assassini potrebbe venir fuori analizzando i video, ma qualche indizio potrebbe arrivare anche dai tabulati telefonici. D’Onofrio, vicino a Gennaro Caracciolo, di Matierno, vittima di due agguati a colpi d’arma da fuoco, aveva precedenti per spaccio di droga, attività che stava svolgendo negli ultimi tempi. Domenica sera, secondo una prima ricostruzione, sarebbe stato seguito in motorino da due uomini, forse lo tenevano sott’occhio da tempo. D’Onofrio potrebbe avere avvertito il pericolo e per questo scelto di attraversare in motorino viale Kennedy, a Pastena, a quell’ora le 22 circa, pieno di gente a passeggio. I due sicari, uno alla guida e l’altro armato, non hanno esitato, nonostante la zona non fosse isolata, a sparare. I colpi sono stati tre, l’ultimo fatale alla schiena. La vittima ha provato a fuggire a piedi prima di cadere a terra. Il medico legale Giovanni Zotti tra domani e dopodomani svolgerà l’esame autoptico. Non è escluso che ad uccidere D’Onofrio siano le stesse persone che, la scorsa primavera, ferirono a colpi d’arma da fuoco Gennaro Caracciolo. https://www.youtube.com/watch?v=3L3ymToDPeA

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