Potrebbe arrivare in qualsiasi momento la svolta nel caso dell’omicidio D’Onofrio: quel poco che trapela dagli ambienti investigativi fa intuire che una buona pista c’è per far luce sul delitto di Viale Kennedy. La cerchia degli indiziati sarebbe ristretta, una decina di persone al massimo e due in particolare sotto la lente di ingrandimento della Squadra Mobile e della Procura di Salerno. Di certo l’omicidio di Ciro D’Onofrio sarebbe maturato nell’ambiente dello spaccio di droga in cui il nipote del boss Ciro Caserta orbitava fin da ragazzo: basti pensare che finisce nella rete della Polizia per questo tipo di reati poco più che ventenne- la prima volta- ad inizio degli anni duemila. Al setaccio ci sarebbero le ultime ore di vita e gli ultimi giorni di D’Onofrio, i suoi contatti telefonici, personali e tramite i social network, le persone con cui ha avuto a che fare, le parole dette e scritte. Le parole, appunto, come quelle pronunciate tra rabbia e disperazione- a caldo- da parenti, amici e conoscenti la sera dell’omicidio, a Pastena, quando qualcuno s’è lasciato andare a commenti davanti a quel corpo martoriato da tre proiettili. Tutto è all’esame degli inquirenti, che hanno necessità di fare in fretta, di chiudere l’indagine prima che il messaggio di questo assassinio di malavita generi i suoi effetti e prima che si inneschi una reazione a catena. https://www.youtube.com/watch?v=jvy57IAJ61A
Omicidio D’Onofrio: indagini serrate, in attesa di una svolta
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