Diciotto anni, incensurato, apprendista macellaio ma non del tutto insospettabile, se è vero che i Carabinieri ci hanno messo una sola notte per farlo confessare e chiudere il cerchio sul delitto di Antonio Alexander Pascuzzo, scomparso dal 6 aprile e trovato cadavere sul greto del fiume Peglio sabato pomeriggio. Sette le coltellate che l’assassino gli avrebbe inferto, ma molto dirà l’autopsia sui dettagli di un omicidio che pare essere maturato per questioni legate alla droga. L’accusa con cui il presunto assassino è stato fermato è grave: omicidio volontario con occultamento di cadavere, pluriaggravato dai futili motivi e crudeltà e rapina aggravata sempre ai danni della vittima. Per giorni i Carabinieri e la Procura di Lagonegro hanno cercato Pascuzzo nelle campagne di Buonabitacolo, con squadre di volontari di Protezione Civile e velivoli dei Vigili del Fuoco. Ricerche orientate anche dai tabulati del traffico telefonico e delle celle che poi hanno permesso di rinvenire, tra la vegetazione vicina al greto del torrente “Peglio”, il cadavere del Pascuzzo, in avanzato stato di decomposizione, con sette fendenti nella zona toracica e dorsale. Elementi che hanno portato subito al diciottenne apprendista macellaio, il quale dopo il fermo e sotto interrogatorio ha ammesso le proprie responsabilità sull’omicidio, avvenuto la sera stessa della scomparsa di Pascuzzo. I due si erano visti per discutere di alcune dosi di droga e l’assassino per impossessarsi di un modesto quantitativo di marijuana ha accoltellato l’amico. Dopo il delitto, Pascuzzo è stato trascinato per circa 50 metri, prima che il suo corpo fosse gettato da un dislivello di 5 metri sul greto del corso d’acqua dove è stato trovato sabato. I Carabinieri hanno sequestrato anche l’arma del delitto. Oggi l’esame autoptico, per appurare altri dettagli e suffragare la versione fornita dall’assassino reo confesso, detenuto attualmente nella Casa Circondariale di Potenza. https://www.youtube.com/watch?v=nFU9ZLk3A7U
Omicidio Pascuzzo: assassino reo confesso in carcere. Oggi l’autopsia
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