C’è stata premeditazione nell’omicidio di Alexander Pascuzzo. La Procura di Lagonegro, come ripetuto più volte ieri mattina dal procuratore capo Vittorio Russo, ritiene che Karole Lapena, il giovane assassino, venerdì sera abbia incontrato Pascuzzo con l’intento di colpirlo. I due, il 6 aprile, giorno della scomparsa e dell’uccisione del 18enne si erano dati appuntamento, tramite messaggi, alle 22.40 nei pressi della piscina abbandonata a Buonabitacolo per lo scambio di droga. Messaggi intercettati dai carabinieri subito dopo la denuncia di scomparsa del giovane ma di difficile interpretazione perché «Lapenta è di origini straniere – ha chiarito il colonnello Antonino Neosi, comandante provinciale dei carabinieri – ed ha difficoltà a scrivere in italiano». 50 erano i grammi di marijuana che la vittima, fornitore di droga di Lapenta, aveva in tasca. 500 il prezzo della sostanza. All’incontro il ragazzo si è presentato con un coltello da macellaio preso dalla bottega dove lavorava nascosto nello zaino e con ai piedi un paio di scarponi antinfortunistica. L’aggressione, ha raccontato, non è stata preceduta da nessun litigio. 5/6 coltellate, una al cuore letale, ed un calcio al viso. Questa la furia omicida di Lapenta che dopo l’omicidio ha trascinato il corpo di Pascuzzo per gettarlo nel canale. Prima di allontanarsi ha anche nascosto la bici della vittima. Il giorno dopo, ha riposto in bottega il coltello da macellaio. Lapenta ieri è stato riascoltato dal sostituto procuratore Francesca Fresch. Il gip non ha convalidato il fermo ed ha però disposto la misura cautelare della detenzione in carcere. https://www.youtube.com/watch?v=9r3XfCsgQsM
Omicidio Pascuzzo, Lapenta resta in carcere
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