Almeno due, tre armi hanno sparato il 23 aprile scorso nel pascolo di Cerzoni, a Giffoni Sei Casali: due fucili a pallettoni ed una pistola artigianale. Ed almeno cinque persone, oltre a Bruno Di Meo finito in carcere, sono ancora indagate a vario titolo per l’agguato in piena regola a Domenico e Generoso Pennasilico, padre e figlio, di professione pastori come i loro aggressori. Ricostruire lo scenario da far west del 23 aprile non è stato semplice. I pascoli sono dati in concessione dalle comunità montane, non c’è un diritto di esclusiva per i pastori, che pure litigano di frequente per gli sconfinamenti dei capi di bestiame. Il delitto Pennasilico, però, assume contorni inquietanti pure per l’organizzazione di coincidenze ed alibi. (dichiarazioni dalla conferenza in Procura nel servizio al LiraTg)
Omicidio Pennasilico: altri cinque indagati, oltre all’arresto di Di Meo
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