Presentata la relazione, a chiusura dell’inchiesta condotta dalla Commissione parlamentare Antimafia sull’omicidio di Angelo Vassallo, il sindaco di Pollica ucciso il 5 settembre 2011. Dario Vassallo, fratello del Sindaco Pescatore, dalla Sala Stampa della Camera dei Deputati di Roma ha ringraziato “la Commissione Parlamentare Antimafia che, con la relazione finale e grazie all’impegno dei suoi componenti (uomini e donne dotati di grande disciplina, tenacia ed onore), ha messo per il momento un punto alla vicenda dell’omicidio di Angelo. Ci stiamo concentrando su tutti i reati commessi attorno alla morte di Angelo, tra cui il depistaggio, il reato di favoreggiamento e quello di falsa testimonianza. Noi non accettiamo che questi reati vengano prescritti quando viene ucciso un uomo dello Stato. Chiediamo a tutte le forze politiche, a partire dal M5S, di realizzare una legge per impedire che questi reati vengono prescritti quando muore un uomo dello Stato, che la scena del crimine venga conservata con fermo immagine. Quando è venuto a Pollica, il comitato non è stato ricevuto da nessun sindaco. Su 87 sindaci dell’area Cilento, nessuno era presente. Non si può accettare questo. Non si può tollerare che una Procura di Vallo della Lucania accetti le denunce contro di me e non si sa nulla invece delle mie querele sul malaffare”. ha detto Dario Vassallo che ha poi sottolineato: “Sono indagati tre carabinieri. Questo non pregiudica la nobile Arma dei Carabinieri. Nessuno può dire o contrastare il lavoro fatto dalle forze armate. Lo Stato esiste. Ci sono stati depistaggi e favoreggiamenti, ma non ci si può fermare di fronte alla possibilità di prescrizione. Non può esistere prescrizione per i delitti di uomini dello Stato vittime di mafia”, ha affermato il Presidente della Fondazione Vassallo.
“Io penso che esiste una verità, un assassino. Percorreremo il sentiero dell’intelligenza, insieme con mio fratello Massimo. Il pensiero non può essere imbrigliato. Va valutato tutto quello che è successo prima del 5 settembre 2010”. Lo ha detto Dario Vassallo fratello del ‘sindaco pescatore’ Angelo Vassallo. “Quando siete venuti a Pollica il comitato – ha aggiunto Dario – non è stato ricevuto da nessun sindaco. Su 87 sindaci dell’area nessuno era presente. Non si può accettare questo. Non si può accettare che una Procura di Vallo della Lucania accetti le denunce contro di me e non si sa nulla invece delle mie querele sul malaffare”. Dario ha poi sottolineato: “Sono indagati tre carabinieri. Questo non significa nulla rispetto alla nobile Arma dei carabinieri. Il generale Nistri ci regalò dei gemelli. Nessuno può dire o contrastare il lavoro fatto. Lo Stato esiste”. Dario ha quindi spiegato: “Ci sono stati depistaggi e favoreggiamenti e non ci si può fermare di fronte al fatto che c’è la prescrizione”.