Operavano nell'ambito del trasporto infermi e delle onoranze funebri un imprenditore di Capaccio Paestum, Roberto Squecco e le altre dieci persone che stamani sono finite in manette nel corso della vasta operazione di contrasto alle infiltrazioni criminali nel settore condotta dalla Squadra Mobile e dalla Divisione Anticrimine della Questura, su delega della Procura Distrettuale della Repubblica di Salerno. L'operazione è stata coordinata dal Servizio Centrale Operativo e
dal Servizio Centrale Anticrimine. Gli arrestati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di intestazione fittizia di beni, riciclaggio, reimpiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, auto-riciclaggio, peculato, abuso
d'ufficio e falso, turbata libertà degli incanti ed emissione di fatture per operazioni inesistenti. La Divisione Anticrimine sta eseguendo un provvedimento di sequestro di prevenzione emesso dal Tribunale di Salerno, su proposta congiunta del Procuratore della Repubblica e del Questore di Salerno, concernente beni di associazioni di soccorso pubblico e ulteriori assetti societari per un valore di circa 16 milioni di euro. La scintilla è scaturita dal carosello delle ambulanze
per festeggiare l'elezione del sindaco di Capaccio Paestum, il 9 giugno 2019. L'attività di indagine infatti trova la sua genesi in tale iniziativa, definita dal questore di Salerno Maurizio Ficarra, in conferenza stampa, allegorico – circense.
Gli approfondimenti investigativi hanno consentito di inquadrare Roberto Squecco quale gestore di fatto di tutte le associazioni che operavano nel
settore del trasporto infermi e delle collegate imprese di onoranze funebri, associazioni e società solo formalmente intestate a suoi parenti e collaboratori. L'imprenditore, nonostante i precedenti reati, ha continuato ad avere dirette interlocuzioni con le amministrazioni pubbliche, gli enti, i clienti, i collaboratori ed i fornitori, pur avendo ruoli marginali nelle sue società e associazioni. Squecco aveva il monopolio nei servizi delle onoranze funebri e del pubblico soccorso nei Comuni cilentani di Agropoli, Acerno e Capaccio, con conseguente notevole arricchimento. Il complesso sistema di fatturazioni per operazioni inesistenti realizzato dall'imprenditore ha fruttato, solo nel periodo 2017/2019, introiti per circa 1 milione di euro, successivamente riciclati nelle casse di altre Onlus sempre riconducibili a Squecco. Tra le sue operazioni spiccano l'acquisto di 12 terreni di Capaccio del valore di circa 15 milioni, su cui tra i vari progetti c'era la un parco divertimenti tematico, con l'intervento delle amministrazioni Comunali di Capaccio e Agropoli, e l'investimento in due società rumene attive nella produzione di prodotti caseari.