La Procura di Salerno smantella un’organizzazione dedita all’immigrazione clandestina
In alcuni casi trattavano come veri e propri schiavi gli immigrati, picchiandoli e prendendosi quasi tutti i soldi frutto del lavoro nei campi. Sono i responsabili di un’organizzazione criminale che il procuratore vicario di Salerno, Luca Masini, definisce “agguerrita e pericolosa”. A seguito delle indagini partite nel 2015 sono state emesse 27 misure di arresti domiciliari e 8 di obbligo di dimora. 8 dei 35 indagati non sono stati rintracciati e sono tuttora ricercati. Tutti sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento e sfruttamento dell’immigrazione clandestina. Ma anche di intermediazione illecita e sfruttamento di lavoratori con o senza permesso di soggiorno, di riduzione in schiavitù e di tratta di persone. Con l’aggravante del reato transnazionale. Per un giro d’affari di oltre 6 milioni di euro.
Il gruppo sfruttava il sistema del decreto flussi
L’organizzazione criminale era di matrice italo-marocchina e deteneva il monopolio in provincia di Salerno, con ramificazioni in Belgio e in Francia. Il sistema utilizzato è nuovo rispetto al passato e sfrutta il decreto flussi che consente di ottenere un permesso di soggiorno per lavoro straordinario di sei mesi. In realtà, all’arrivo in Italia, gli immigrati non venivano assunti ma avevano la possibilità di ricevere un permesso di soggiorno in attesa di sistemazione occupazionale di dodici mesi. Sfruttando questo sistema, l’organizzazione criminale costringeva poi gli immigrati a svolgere qualsiasi tipo di lavoro a nero. A volte venivano anche picchiati e segregati. L’associazione è composta da marocchini, da circa venti imprenditori agricoli italiani e da un commercialista salernitano che si occupava delle domande per il decreto flussi. Ogni immigrato pagava dai cinquemila ai dodicimila euro per avere il servizio e quindi l’accesso legale in Italia. L’operazione ha visto coinvolti circa duecento Carabinieri con l’ausilio di unità cinofile e il supporto aereo. L’ordinanza delle misure cautelari è stata emessa dal Gip del Tribunale di Salerno su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia.