Pensavano di muoversi con grande astuzia, attraverso l'impiego dell'ambulanza per il trasporto della droga, ed invece è stata proprio l'eccessiva spregiudicatezza a farli finire nel mirino degli investigatori, le cui indagini erano partite un anno fa per poi portare all'arresto di 56 soggetti, 35 dei quali in carcere e gli altri ai domiciliari, tutti a vario titolo indagati dei reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione abusiva di armi clandestine.
La maxi operazione dei Carabinieri del Comando Provinciale, in grado di smantellare l'organizzazione che spacciava cocaina, crack e hashish, ha preso il nome di Delizia, perché prende spunto dal nome dell'attività commerciale ("Delicious") del capo e promotore del sodalizio e della moglie, e che veniva utilizzata a volte anche come base logistica per le condotte criminose. Ad indagare per primi i Carabinieri della Tenenza di Pagani, supportata dal Reparto Territoriale di Nocera Inferiore, su un'organizzazione dedita allo spaccio, all'ingrosso e al dettaglio, non solo a Pagani, ma in vari comuni della provincia, dalla Costiera Amalfitana alla Piana del Sele. Tra le iniziative degne di nota, quella dell'utilizzo dell'ambulanza e del suo autista come corriere.
L'indagine è partita da un giro di noti e abituali assuntori che si recavano a casa di Giacomo De Risi, arrestato nell'ambito dell'operazione e già ai domiciliari per precedenti specifici. Si è scoperta, così, l'esistenza di una strutturata organizzazione, da lui promossa e diretta. Tra i principali stabili fornitori sono stati individuati soggetti appartenenti o legati alla famiglia Gionta di Torre Annunziata, e in particolare Valentino Gionta (nipote dell'omonimo, storica figura apicale del clan) e suoi sodali/referenti; Nicola Fiore alias “O' Pallin”, paganese con precedenti per tentato omicidio, associazione di tipo mafioso, estorsione, reati in materia di armi e stupefacenti, già affiliato al disciolto clan Contaldo sodalizio autoctono collegato alla “Nuova Famiglia”; e, ancora, altri paganesi in accertati rapporti di frequentazione con esponenti delle famiglie storiche della criminalità organizzata locale o in rapporti di parentela con essi: è il caso di Giuseppe D'Auria, nipote di Giuseppe Olivieri detto “Peppe Saccone”, figura di grande rilievo della camorra dell'Agro nocerino-sarnese degli anni '80 e referente areale della “Nuova Famiglia”, ucciso in un agguato camorristico il 25 giugno 1990. In tutto sono stati coinvolti nell'operazione 350 militari impegnati in Campania e non solo. L'indagine è partita dalla Procura di Nocera per poi investire anche la Direzione distrettuale Antimafia.