16 le aziende perquisite, 15 i domicili oltre ad una cella in carcere. Si è conclusa nella tarda serata l’operazione condotta ieri dai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Salerno e del Gico e che riguarda il riciclaggio di denaro sporco. L’inchiesta, partita dalla Procura salernitana, gira intorno alle attività di Luigi Cirillo, ex collaboratore di giustizia ed ora detenuto presso il carcere di Pescara. L’uomo, figlio di un capo delle cosce della ‘ndrangheta calabrese, avrebbe investito soldi illeciti in diverse attività economiche. Salerno, il centro degli affari dell’ex pentito, residente a Castel San Giorgio, che avrebbe aperto società anche nelle province di Ancona, Roma e Crotone. Le perquisizioni di ieri erano volte all’individuazione di possibili prestanome del giovane. Due i bar della città che hanno ricevuto la visita delle Fiamme Gialle. Due le persone iscritte nel registro degli indagati, I finanzieri, guidati dal maggiore Francesco Mazzotta. hanno perquisito anche le abitazioni di persone legate al 35enne. Secondo gli inquirenti le società che farebbero capo a Cirillo avrebbero acquisito illecitamente beni per 30 milioni di euro. Si lavora ora sulle scritture contabili e sui documenti sequestrati. 70 gli uomini impegnati nell’importante operazione.
Operazione della Gdf, a caccia dei prestanome di Cirllo
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