Il protocollo d’intesa stipulato ieri è parte di quello sforzo “imponente” per trasformare l’ospedale Ruggi d’Aragona in azienda universitaria in grado di offrire cure, terapie e diagnosi ma anche ricerca e didattica avanzate. Un obiettivo ambizioso che resterà una promessa almeno fino a quando la Regione non darà seguito concreto alla firma messa ieri in calce al protocollo: vale a dire fino a quando non trasferirà materialmente le risorse per costruire il nuovo ospedale ed acquistare le nuove apparecchiature. Come sottolineato più volte dal nostro telegiornale, l’azienda ospedaliera universitaria potrà vincere la sfida che la pone tra le prime in Italia se avrà il corretto supporto istituzionale da parte degli enti locali, mentre il processo di clinicizzazione della didattica della facoltà di Medicina è già avanzato. Quello sforzo “imponente”, che finora ha visto in prima linea la direzione generale dell’Ospedale, il Comune di Salerno e l’Università, sarà completo se le scelte politiche della Regione Campania saranno improntate alla coerenza che è mancata negli ultimi anni e non solo per il capitolo risorse economiche. Non può essere che cervellotica la decisione di alternare quattro direttori generali in cinque anni per ragioni relative allo scacchiere politico più che ad esigenze reali di managerialità e di sviluppo del nostro Ospedale.
Ospedale: futuro ambizioso
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