Cita i giovani, il ministro Padoan, più di una volta nel suo intervento davanti alla platea degli industriali, accennando a più riprese agli interventi che lo hanno preceduto, quelli dei giovani imprenditori appunto, ma anche l’accorato appello lanciato dalle istituzioni- il presidente della Regione Campania su tutti- a semplificare le norme, ad accelerare le procedure, perché i tempi dell’economia non sono quelli della burocrazia. Appare d’accordo, il ministro Padoan, sulla necessità non solo di dire, ma di fare. Ma in Italia- dice il titolare dell’economia e delle finanze- stiamo già risalendo. Il debito pubblico è iniziato a scendere- rimarca- e questo è un fatto. Come è un fatto che ci si sta già preparando ad uno scenario in cui i tassi risaliranno e dobbiamo farci trovare pronti. Padoan rivendica i risultati ottenuti dagli interventi microeconomici a favore del sistema delle imprese- la spina dorsale della crescita, rimarca- ma è certo che non sono abbastanza. Nel frattempo- però- anche nell’ultima manovra lo si è fatto ed è giusto sottolinearlo. La finanza pubblica sta migliorando: la confusione tra fatti e illazioni sta diventando insopportabile, replica stizzito Padoan rispetto al chiacchiericcio che non è solo dell’opinione pubblica italiana, ma anche internazionale. Si sta chiudendo una legislatura che offrirà a quella che seguirà un quadro oggettivamente migliore in termini di crescita e finanza pubblica. Noi non vogliamo nascondere niente a nessuno, il Paese sta migliorando. Padoan chiude citando a mo di esempio del cambio di mentalità ed atteggiamento del Governo uno dei tanti provvedimenti contenuti nella legge di stabilità: l’assunzione di circa 1500 ricercatori nelle università italiane, perché anche il mondo accademico sia più aperto, trasparente, dialogante e soprattutto utile al resto del Paese contribuendo a trovare soluzioni per problemi concreti. https://www.youtube.com/watch?v=Mly-qsjcZqg
