I lavori per l’abbattimento di Palazzo Renna-Sabetta sono stati sospesi dal Tar di Napoli poiché mancherebbe una relazione tecnica del Genio Civile di Salerno sull’effettivo stato dell’edificio, presupposto per motivare il provvedimento con il quale il sindaco De Luca ha disposto la messa in sicurezza e l’abbattimento in via d’urgenza del Palazzo di Via Masuccio Salernitano. Con la decisione assunta dal giudice Scafuri, i proprietari mettono a segno un punto a proprio favore, ma i residenti del centro storico di Salerno non ci stanno e scrivono ai giudici del Tar per illustrare loro la situazione reale, così come vissuta da decenni con grandi disagi. Nella lettera è sottolineata l’impossibilità di aprire le finestre di casa da più di dieci anni, da quando le impalcature fasciano Palazzo Renna senza che i lavori di ristrutturazione vengano mai completati. Viene ricordato come l’edifico sia pericolante da decenni, pieno di crepe, ormai senza tetto né solai, a rischio crollo da un momento all’altro. Senza contare i disagi patiti dai commercianti vicini, prigionieri di lamiere ed impalcature in ferro, senza luce per tutto l’anno. La lettera arriva a poche ore dalla missiva inviata da un gruppo di bambini di via Masuccio a Papa Benedetto XVI. Tra i proprietari di Palazzo Renna-Sabetta, infatti, c’è anche il Vaticano e per questo i ragazzini hanno voluto scrivere al Pontefice per sensibilizzarlo sui possibili pericoli che essi stessi e le loro famiglie corrono ogni volta che camminano o giocano lungo via Masuccio.
Palazzo Sabetta: lettera al Papa e al Tar
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