Palestina libera: sit in pacifico a Salerno contro la violenza nei territori occupati

Redazione

Quanto sta accadendo nei territori occupati, al confine tra Israele e Palestina, dopo la decisione degli Stati Uniti di riconoscere Gerusalemme Capitale non lascia indifferenti i militanti salernitani che lottano al fianco del popolo palestinese. La guerriglia urbana che è conseguita alla decisione del presidente Trump come la minaccia di una nuova Intifada e la prova di forza che sta facendo il Governo Israeliano preoccupano non solo la comunità internazionale ed il consiglio di sicurezza dell’Onu ma spingono alla mobilitazione anche persone comuni, come i salernitani scesi in piazza nonostante il freddo per rivendicare diritti e liberà per la Palestina. Ci sarebbero continue violazioni del diritto internazionale, nella contrapposizione tra palestinesi e israeliani, il cui conflitto è stato acuito dal riconoscimento unilaterale di Gerusalemme come Capitale dello Stato, quando la città rappresenta da secoli anche il cuore dell’unità e della rappresentanza politica e religiosa della Palestina. Gli Stati Uniti sono rimasti sordi agli appelli di larga parte del mondo occidentale e della stessa Russia di Putin, nonché di Papa Francesco, che ha invitato alla riflessione per evitare violenze. Ma anche da Salerno fanno notare che la scelta del presidente statunitense Trump non fa che creare ostacoli e rallentare il processo di pace. La violazione dello status di corpo separato di Gerusalemme in attesa di un accordo tra le parti è grave perché va contro ogni regola del diritto internazionale e contro tutte le convenzioni dal 1948 ad oggi. Almeno questo è quanto sostengono i movimenti per la Palestina Libera che anche a Salerno hanno una rete culturale e sociale diffusa e capace di creare occasioni di confronto e approfondimento per capire le ragioni degli uni e degli altri.

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