Parcheggiatori abusivi: Cassazione riconosce reato di estorsione

Redazione

La pronuncia della Cassazione sul ricorso proposto dal legale di un parcheggiatore abusivo straniero “di stanza” nei pressi del Campolongo Hospital potrebbe cambiare gli orientamenti della giurisprudenza e dei giudici che sono chiamati, in tutta Italia, a decidere sulle accuse formulate nei confronti degli abusivi della sosta. In pratica la Suprema Corte ha riconosciuto per la prima volta il reato di estorsione associato alla figura del parcheggiatore abusivo, ritenendo non sussistente- invece- l’accusa di violenza privata, poiché pena accessoria rispetto al reato principale. La sola minaccia ventilata e formulata verbalmente su possibili danni alla macchina in assenza del pagamento dell’obolo dà corpo e sostanza all’estorsione tentata o consumata. Una pronuncia importante non solo per il caso specifico dell’abusivo di Campolongo, ma anche e soprattutto per gli effetti che essa potrà avere sul processo che riguarda ben 34 parcheggiatori abusivi salernitani ed appena rinviato per difetto di notifica rispetto ad alcuni degli imputati. Tutti sono accusati di aver spinto con modi decisi se non vere e proprie minacce centinaia di automobilisti a consegnare somme fino a 5 euro per volta. Chi di loro è stato arrestato per la seconda volta l’estate scorsa non potrà beneficiare della revoca della misura cautelare, come invece accade per quelli arrestati la prima volta, nella retata dell’anno scorso. Ma è certo che comunque andrà il processo, quella sentenza è destinata a lasciare il segno.

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