Oggi, in occasione della Giornata Mondiale del Braille, prende il via la campagna internazionale dell’ONU, “Science in Braille”: un direttivo di scienziati ipovedenti o non vedenti si propone di promuovere l’inclusione e creare pari opportunità, soprattutto in ambito scientifico, per le persone con disabilità della vista. Unico italiano a farne parte è il matematico salernitano Michele Mele, ricercatore dell’Università degli Studi del Sannio.
La campagna “Science in Braille” è promossa dall’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) e dalla Royal Academy of Science International Trust di Londra (RASIT).
L’iniziativa, guidata da un direttivo di scienziati ipovedenti o non vedenti, si propone di cambiare il paradigma che ancora vorrebbe inchiodare le persone con patologie della vista ad un ruolo passivo e non produttivo all’interno della società, specialmente in ambito scientifico. Il direttivo sarà un punto di riferimento per istituzioni, enti ed associazioni di tutto il mondo ed interagirà a livello ministeriale con i governi delle nazioni dell’ONU al fine di migliorare le politiche dei singoli Stati in materia di inclusione e pari opportunità.
All’interno del direttivo, unico italiano, è presente anche il matematico Michele Mele dell’Università degli Studi del Sannio in qualità di Education Officer, ovvero responsabile di tutte le attività legate all’implementazione di politiche inclusive relative alla scuola ed ai processi educativi. Tra i fondatori della campagna anche due delle figure raccontate da Mele nel suo saggio divulgativo “L’Universo tra le Dita” (Edizioni Efesto): la Prof.ssa Mona Minkara della Northeastern University, direttrice dell’iniziativa, ed Henry ‘Hoby’ Wedler, chimico, imprenditore e responsabile per l’innovazione tecnologica.
I membri del direttivo incontreranno il Presidente dell’Assemblea Generale dell’ONU Csaba Korösi durante i meeting relativi all’Agenda per lo Sviluppo Sostenibile, previsti tra l’8 ed il 10 Febbraio 2023