Lo studio ZEST, aperto ad oggi in nessun altro centro al mondo .e riguarda invece i tumori BRCA-mutati HER2-

Pascale di Napoli primo centro clinico al mondo per sperimentazioni al seno: oltre 50 protocolli attivi

Primo a sperimentare un nuovo farmaco, il trastuzumab-deruxtecan, nell'ambito dello studio Destiny B12 dedicato alle donne con tumore HER2+
Francesca Salemme

E' la prima al mondo ad essere stata inserita in un protocollo terapeutico innovativo, la donna che martedì 22 giugno a mezzogiorno ha varcato la porta del reparto di Oncologia medica senologica degenze dell'Istituto per i tumori Pascale di Napoli. Affetta da tumore mammario metastatico sarà la prima a sperimentare un nuovo farmaco, il trastuzumab-deruxtecan, nell'ambito dello studio Destiny B12 che è dedicato alle donne con tumore mammario metastatico (cioè in fase avanzata) HER2+ (uno dei principali sottotipi di tumore al seno).

Come lei, saranno numerose le pazienti che verranno reclutate dall'Unità operativa complessa di Oncologia medica senologica dell'Irccs partenopeo diretto dal professor Michelino De Laurentis che “da gennaio vanta, e con lui il Pascale, il primato di aver aperto 15 nuovi protocolli internazionali (che vanno ad aggiungersi ai 50 già attivi) di terapie innovative nel tumore al seno rivestendo per molti di essi un ruolo fondamentale come coordinatori nazionali o, in qualche caso, Principal Investigator mondiale”.

Il Destiny B12 è un protocollo che si unisce a tutto un pacchetto di studi sul trastuzumab-deruxtecan, già attivi o in corso di attivazione presso l'istituto e che fanno del Pascale uno dei principali centri di sperimentazione al mondo con questa nuova potentissima arma terapeutica.

"Un altro primato dell'Istituto partenopeo è lo studio ZEST, aperto ad oggi in nessun altro centro al mondo .e riguarda invece i tumori BRCA-mutati HER2- e quelli tutti triplo-negativi appena operati e prevede l'impiego del farmaco Niraparib dopo la classica chemioterapia nelle pazienti che presentano DNA-tumorale circolante rilevato con un prelievo di sangue, la cosidetta 'biopsia liquida' e rappresenta, pertanto, “un protocollo altamente innovativo in grado di aumentare potenzialmente i tassi di guarigione in questo sottotipo tumorale altamente aggressivo”.

“Siamo orgogliosi di poter offrire alle nostre pazienti come primi al mondo questi innovativi protocolli terapeutici – dice de Laurentiis – nella scia del nostro impegno di questi ultimi anni volto a sviluppare un'offerta di trattamenti innovativi per il tumore al seno che non teme confronti e che consente alle nostre pazienti di ricevere con alcuni anni di anticipo terapie che in futuro saranno disponibili in tutti i centri oncologici”.

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