La vita continua, il campionato pure e riprenderà sabato prossimo, ancora all’Arechi dopo il più che giusto stop di ieri, in un giorno da dedicare a ben altri pensieri, che non a quelli pallonari. Tra il pareggio col Treviso e il prossimo impegno con l’Albinoleffe c’è la ricorrenza pasquale, una buona occasione dunque per fermarsi a riflettere sul vero senso della vita, per mettere da parte ogni polemica, per ritrovare serenità e unità nel vivere quotidiano come nello sport. C’è una cosa bella che è di tutti: la Salernitana. C’è un’altra cosa assai prestigiosa da difendere tutti assieme: la serie B. Tutto il resto, almeno per le prossime 8 settimane, conta poco e può essere messo da parte. Il risultato innanzitutto, dunque – come non pretendiamo spettacolo dalla squadra di Brini – così è il caso di non soffermarsi troppo su errori, omissioni, litigi e dispetti, insomma sul contorno. Il vecchio-nuovo tecnico granata ha tutte le qualità per tirar via la barca dal mulinello: la giusta esperienza per gestire al meglio la situazione, quella fermezza che ci vuole nel pretendere il massimo impegno da tutti, l’umiltà di chi sa di essere condannato a dimostrare sempre qualcosa in più rispetto agli altri. Ci fidiamo di Brini perché il gruppo, in allenamento, ci mette l’anima come non mai. Perché ogni singolo calciatore ha capito quanto è importante la serie B per Salerno.
Pasqua di Ressurrezione granata?
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