Quasi non si ricorda una Pasqua, tranne gli anni della pandemia, che non abbia registrato rincari ai distributori. Quest’anno è lo stesso, complice il recente taglio della produzione di petrolio deciso dal cartello dei Paesi produttori, che ha fatto schizzare le quotazioni internazionali. Il greggio infatti viaggia ormai oltre gli 80 euro al barile e i prezzi alla pompa dei prodotti raffinati spiccano il volo nel momento in cui milioni di italiani sono in viaggio. Con una maggior spesa per gli spostamenti delle festività che le associazioni dei consumatori valutano in circa 120 milioni di euro. Le ultime rilevazioni del governo su circa 18mila impianti di carburante fotografano l’amara sorpresa: la benzina verde al servito è tornata sopra i 2 euro e il Codacons ha rintracciato casi in cui sfiora anche i 2,5 euro al litro. Come al solito si risparmia col fai da te, anche se sulle autostrade si spende comunque di più pure al self service. Il Codacons denuncia: i prezzi dei carburanti tornano a sfiorare i 2,5 euro al litro in autostrada, mentre sulle isole minori i listini hanno già abbattuto la soglia di 2,1 euro al litro. E fornisce una serie di casi documentati dei listini alla pompa comunicati dai gestori al Ministero delle Imprese e del Made in Italy. E’ stato accertato che, rispetto alla Pasqua dello scorso anno, la benzina costa oggi il 6,5% in più, con un aggravio di spesa pari a quasi 6 euro per un pieno che rischia di determinare una stangata da complessivi 120 milioni di euro solo per i maggiori costi di rifornimento.
Pasqua, stangata sulle strade: benzina sopra i 2 euro
154
articolo precedente