Oggi, al termine di un lunghissimo processo, Pasquale Aliberti, difeso dagli avvocati Silverio Sica e Giuseppe Pepe, è stato assolto con formula piena dall’accusa di scambio politico mafioso.
“Il fatto non sussiste”. Con questa formula il Tribunale di Nocera Inferiore ha assolto il sindaco di Scafati, Pasquale Aliberti, finito a processo per un presunto scambio politico-mafioso. Una tesi portata avanti dalla Direzione Distrettuale Antimafia (pm Rocco Alfano) che aveva chiesto una condanna di 6 anni e 8 mesi per l’attuale primo cittadino.
Lo stesso Aliberti, con un post social, si è rivolto ai suoi concittadini. “Per otto anni ho dovuto ingoiare umiliazioni, convivere con lo sguardo impaurito dei miei figli, vedere mia moglie lottare per una famiglia che sentiva franare. Mio padre è morto portandosi dietro una vergogna che non meritava, e io sono rimasto solo, spesso incapace persino di piangere” dice Pasquale Aliberti. “Oggi la giustizia ha detto quello che ho sempre saputo: assolto perché il fatto non sussiste. Ma non c’è gioia piena. Il tempo non torna, e la vergogna ha lasciato segni che nessuno potrà mai vedere. Sono grato a chi ha creduto in me, anche quando era più facile girarsi dall’altra parte, a chi ha saputo vedere la verità nel buio delle menzogne. La mia lotta, però, non finisce qui” aggiunge Aliberti. “Voglio restituire dignità a me stesso e alla nostra città, a Scafati, che ha sofferto con me, infangata com’ero io”.