Patricidio di Eboli, Santimone ucciso con 41 coltellate

Simona Cataldo

E’ stato ascoltato ieri mattina, in interrogatorio di garanzia, Vincenzo Santimone, il 47enne ebolitano che martedì sera ha ucciso il padre. L’uomo, assistito dall’avvocato Elena Criscuolo, ha risposto alle domande del gip Giovanna Pacifico e del pm Marinella Guglielmotti. Un’ora di interrogatorio per raccontare quanto accaduto nell’appartamento in via Bartolo Longo, nel rione della Pace. Santimone ha raccontato di aver pugnalato il padre perchè infastidito dal rumore del frullatore. In cucina, la vittima stava preparando la cena per la moglie allettata. «Quel rumore mi dava fastidio, c’era un coltello e ho aggredito mio padre». ha dichiarato. In cucina le prime pugnalate, poi il tentativo di difendersi dell’anziano chiudendosi in bagno. Tutto inutile. Il figlio lo ha raggiunto e lo ha colpito ripetutamente. Poi ha chiamato il fratello, gli amici e i carabinieri. Intanto ieri pomeriggio il medico legale Marina D’Aniello ha effettuato l’esame autoptico sulla salma dell’ex gommista presso l’obitorio dell’ospedale Umberto I a Nocera Inferiore. Convalidato l’arresto, Santimone quasi sicuramente sarà sottoposto a perizia pschiatrica.

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