Indagini partite da una segnalazione degli USA

Pedopornografia: chi erano i pedofili scovati dalla Polizia Postale

Tra loro anche due salernitani
Girolamo Budetti

La maggior parte degli indagati si trova in Campania e in Lombardia e tra loro ci sono persone di estrazione sociale ed età molto eterogenee: da professionisti ad operai, a studenti, pensionati, impiegati privati e pubblici, tra i quali un ottico napoletano di 71 anni con collaborazioni universitarie ed un disoccupato veneziano di 20 anni, il più giovane.

Il 35% dei pedopornografi incastrati da indagini della Polizia Postale e della Procura di Milano è lombardo o campano, gran parte dei 432 scoperti a sfruttare le potenzialità delle applicazioni WhatsApp e Telegram, partecipando a canali e gruppi nei quali si condividevano foto e video pedopornografici, con violenze sessuali su minori. Gli abusi, in particolare, riguardavano bambine e bambini in tenera età e, in alcuni casi, anche neonati.

La polizia postale ha scoperto almeno 16 associazioni criminali, dopo aver infiltrato alcuni agenti per fare luce sul traffico di immagini, portando all'identificazione di oltre 150 gruppi pedofili. Oltre 300 uomini della polizia postale hanno eseguito perquisizioni e arresti in flagranza in 53 province e 18 regioni. Nel territorio Campano sono state eseguite 7 perquisizioni, di cui 4 nella provincia di Napoli, 2 in quella di Caserta e 1 nella provincia di Salerno. Uno degli indagati, un 25 enne napoletano, possedeva un ingente archivio di foto e video a carattere pedopornografico, il più consistente di quelli scoperti nell'inchiesta partita grazie ad una segnalazione proveniente dagli Stati Uniti d'America.

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