Sassano, Casaletto Spartano, Montesano sulla Marcellana, Casalbuono, Buonabitacolo, Sanza, Padula e Caselle in Pittari sono fuori dalla zona istituita per fronteggiare la peste suina africana. Si restringe, quindi, il numero de comuni del comprensorio del Vallo di Diano e del Cilento inseriti nella zona rossa dopo la scoperta di alcune carcasse di animali poi risultati positivi al virus. Inizialmente erano stati 17 i comuni inseriti nella zona vincolata. Contestualmente in Campania partono i ristori per gli allevatori. La Regione, intanto, ha approvato l’Avviso Pubblico per l’accesso agli aiuti straordinari a sostegno degli allevatori di suini commerciali e familiari per autoconsumo, operanti nei Comuni ricompresi nella zona infetta. Due milioni e 900mila euro sono destinati al ristoro per i danni subiti dalle aziende campane suinicole e dalle famiglie che allevavano regolarmente fino a 4 suini, sottoposti all’obbligo della macellazione rapida, in quanto operanti nella cosiddetta zona rossa. Parte anche il Piano straordinario per la peste suina e per il depopolamento del cinghiale. In Campania sono 38mila i cinghiali da abbattere con annesso recupero e smaltimento delle carcasse. In tutta Italia, entro il 2024, ne saranno abbattuti 612mila. Le Regioni, inoltre, dovranno applicare delle misure di biosicurezza a protezione degli allevamenti suini per evitare contagi, dotandosi di droni, fototrappole e telecamere per verificare la presenza pericolosa di cinghiali ed informare la popolazione sui rischi.
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