Nel primo trimestre del 2021 l'economia italiana ha segnato, dopo la contrazione dell'ultima parte del 2020, un lieve recupero, con una crescita congiunturale del PIL dello 0,1%. Il calo tendenziale si riduce sensibilmente, dal 6,5% del trimestre precedente a 0,8%. Lo comunica l'ISTAT, che ha rivisto al rialzo i valori rispetto alla precedente stima del 30 aprile: in quell'occasione era stato rilevato un calo congiunturale dello 0,4% . Il moderato recupero dell'attività produttiva è sintesi di un aumento del valore dell'agricoltura e dell'industria e di una contrazione del terziario che in alcuni comparti ha risentito ancora degli effetti delle misure di contrasto dell'emergenza sanitaria. In particolare l'agricoltura ha registrato incrementi pari al 3,9%. E' la migliore performance tra i settori produttivi con l'agricoltura che cresce dell'1,3% anche rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
D'altronde le aziende agricole non hanno mai smesso di lavorare per garantire la continuità delle forniture alimentari sugli scaffali di negozi e supermercati e consentire quindi alle famiglie di fare la spesa. Un ruolo ricoperto con responsabilità e dedizione – precisa la Coldiretti – A pesare su quasi una azienda agricola su cinque (18%) è stata la riduzione della domanda di prodotti provocata soprattutto dal crollo del turismo e dal taglio degli acquisti da parte dei bar, ristoranti e pizzerie costretti alla chiusura ma tra le preoccupazioni delle aziende c'è l'impatto dell'aumento dei costi di produzione (7,5%) secondo elaborazioni Coldiretti su dati Istat.
"Siamo di fronte ad cambiamento epocale – commenta Gennarino Masiello, vice presidente nazionale di Coldiretti – che vedrà l'agricoltura sempre più al centro di scelte strategiche. Occorre accompagnare questo processo con un profondo processo di sburocratizzazione, accelerando e rendendo efficiente la macchina amministrativa. È un treno che non possiamo perdere, in particolare in una regione come la Campania, superando inefficienze e ostacoli."