Pinna merita una chance

Redazione

Da ex portiere, mister Brini sa quanto sia importante per un numero 1 sentire la fiducia dell’ambiente, del tecnico, dei dirigenti. E, come accaduto prima della finestra invernale del mercato a Pinna, che sentiva la pressione dell’arrivo di un possibile sostituto, al momento Berni non sembra giocare sereno. La mancanza di tranquillità di queste settimane e la necessità di ritrovare rapidamente le misure, la continuità, la giusta convinzione dopo 3 anni trascorsi ad allenarsi e a guardar giocare gli altri, sono solo delle parziali scusanti per il portiere fiorentino. Pure contro l’Albinoleffe la prestazione dell’ex laziale non è parsa impeccabile. Sul primo gol, nato da una colossale distrazione di gruppo, difficilmente avrebbe potuto far qualcosa. Sulla rete del secondo pareggio dei seriani Berni avrebbe non solo potuto, ma dovuto fare di più. Sarebbe potuto uscire sul lungo spiovente oppure, rimanendo in porta invece di esitare e farsi trovare goffamente fuori posizione, avrebbe potuto respingere al mittente la zuccata. Nel mezzo una bella parata su una nitida palla gol per gli ospiti, alcuni interventi azzeccati, altri che hanno fatto venire i brividi all’Arechi, soprattutto nelle uscite aeree. L’attesa svolta tra i pali non c’è stata e, a questo punto, si può legittimamente sostenere che Pinna è stato fatto fuori senza motivo, se non per l’inesperienza a certi livelli ed un contratto in scadenza. Altrimenti non si spiega il fatto che gli errori del sardo, in discussione sin dall’estate, venivano puntualmente sottolineati, mentre su quelli di Berni si chiude più di un occhio. Brini conosce entrambi, avendo allenato Berni alla Ternana e Pinna nella seconda parte della scorsa stagione. Sa quale è il potenziale di entrambi e dunque è in questo momento nella posizione migliore per poter scegliere senza condizionamenti. Berni sta sbagliando? Pinna potrebbe dare maggiori sicurezze, stando a quello che abbiamo potuto ammirare nell’anno della promozione, alzi il dito chi lo ha pensato guardando la partita di sabato. E chissà che questo pensiero non sia balenato anche nella mente del tecnico granata.

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