Il sogno era quello di creare un’opera a sostegno del progetto integrato turismo ed agricoltura della fascia litoranea e della piana del sele, il sogno era quello di far coesistere il traffico autoveicolare con le più salutari biciclette. Il sogno si è trasformato in un incubo. Stiamo parlando della pista cicliabile con vista non sul mare ma sul degrado della zona
Era nata 20 anni fa, agli albori della lotta per la mobilità sostenibile. Ma ora il percorso che parte da Pontecagnano è precipitato nell’abbandono. Pista cicliabile a parte la fascia costiera nel territorio di Pontecagnano è terra di nessuno, sempre più invivibile. Cittadini ed imprenditori costretti, ancora una volta, a rivolgersi alla nostra redazione per segnalare l’incuria e l’abbandono in cui versa la zona. Per non parlare dei problemi di sicurezza. Cittadini lasciati soli in balia di balordi e malviventi, il territorio non è gestito. È abitato da cittadini italiani e stranieri non identificati che utilizzano queste case fantasma per i propri affari nell’assoluta illegalità e violazione dei diritti umani ci raccontano alcune persone che preferiscono restare nell’anonimato temendo ripercussioni.
Condizioni portate all’attenzione di tutte le autorità preposte. I cittadini chiedono a gran voce misure urgenti che garantiscano livelli più alti di controllo del territorio. La fascia costiera, Magazzeno e il quartiere di Picciola sono diventate zone di spaccio, prostituzione, microcriminalità e luoghi in cui frequentemente si formano insediamenti totalmente abusivi. Forte è oramai, la percezione dei cittadini di trovarsi in zone malfamate, e di temere per la propria incolumità a qualsiasi ora del giorno e della notte
Una intera zona di Pontecagnano, quella che affaccia sul mare che da anni attende interventi di riqualificazione anche alla luce delle ultime mareggiate